Pensano di poterci prendere in giro all’infinito. Ma si sbagliano.
Ieri mi sono imbattuto in alcuni siti internet (http://www.progettomeg.it/FFredda.htm, http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/19102006_rapporto41.asp) che parlano della fusione fredda, quella che dal lontano 1989 doveva essere una rivoluzione energetica ben più grande della scoperta dell’energia solare. Alcuni scienziati italiani dell’Enea di Frascati, nonché alcuni ricercatori di Caserta, sono riusciti a dimostrare scientificamente (http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/documenti/Fusione_Fredda.pdf) che la fusione fredda esiste veramente, è a basso costo e totalmente pulita.
Ieri mi sono imbattuto in alcuni siti internet (http://www.progettomeg.it/FFredda.htm, http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/19102006_rapporto41.asp) che parlano della fusione fredda, quella che dal lontano 1989 doveva essere una rivoluzione energetica ben più grande della scoperta dell’energia solare. Alcuni scienziati italiani dell’Enea di Frascati, nonché alcuni ricercatori di Caserta, sono riusciti a dimostrare scientificamente (http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/documenti/Fusione_Fredda.pdf) che la fusione fredda esiste veramente, è a basso costo e totalmente pulita.
Eppure tutto è stato insabbiato, fin dal lontano 1989, quando i chimici Fleischmann e Pons dichiararono al mondo di essere riusciti in un esperimento di fusione fredda: la reazione del mondo scientifico fu quasi subito di scetticismo fino ad arrivare alla vera e propria derisione dei ricercatori. Ad oggi, senza nessun finanziamento pubblico, le ricerche volontarie italiane continuano e sono giunti ormai ad una riproducibilità dell’esperimento vicina al 50%. Quindi esiste eccome questa fusione fredda, ma le maggiori riviste scientifiche si rifiutano di pubblicare i risultati; un eminente scienziato italiano, Carlo Rubbia, prima interessato al progetto (ai tempi della presidenza all’Enea), poi si rifiuta anche solo di parlarne; ai nostri ricercatori vengono rifiutati i finanziamenti necessari a continuare gli esperimenti con maggiore accuratezza. Passiamo invece a parlare delle nuove sortite di W. Bush sull’uso dei biocarbuaranti, in cui spinge il Congresso per approvare una legge che, entro il 2017, imponga di produrre 132 miliardi di litri di combustibili alternativi. Con una tonnellata di mais si possono produrre solamente 413 litri di etanolo e la produzione USA è, al 2005 secondo dati FAO, di 280,2 milioni di tonnellate di mais… Fatevi voi due calcoli per capire quante tonnellate ci vorrebbero per arrivare alla produzione prevista da Bush. Ovviamente non basteranno le produzioni statunitensi da sole e si cercherà di dare finanziamenti a quei paesi del terzo mondo che accetteranno di coltivare mais (probabilmente sotto forma di sementi OGM, il più grande flop e truffa degli ultimi anni) portandoli ad una fame ancora maggiore dell’attuale. Come si può trasformare il cibo in combustibile, in un mondo in cui quasi un miliardo di persone non si nutrono abbastanza? Questi sono solo due esempi, il fulcro dell’articolo è un altro: può la ricerca portare progresso nei paesi capitalistici? La mia risposta è no. I maggiori scienziati del mondo lavorano dentro le grandi multinazionali o per università finanziate dalle stesse. Hanno perso qualsiasi interesse per la ricerca creativa, per il bene dell’umanità. E’ tutto soggiogato dal profitto, unico indice ormai dell’importanza delle scoperte scientifiche. Gli scienziati sono oggi prostitute del sistema economico, hanno bisogno di ingenti capitali per fare ricerca e, ma guarda un po’, oggi i maggiori capitali non li hanno più gli stati, ma le aziende. E il cerchio si chiude… Ci hanno per anni convinto che la concorrenza di libero mercato avrebbe aumentato il progresso, ma così non è stato. Le ricerche più innovative vengono tenute chiuse nei cassetti, perché il sistema è molto semplice: prima si termine ogni possibile margine di guadagno sulle vecchie scoperte in ambito dell’energia o della comunicazione o della medicina, poi si introduce la nuova tecnologia. In realtà le ricerche scientifiche sono già centinaia di anni avanti rispetto alle applicazioni pratiche che ci permettono di usare. La menzogna è all’ordine del giorno, non si deve diffondere la verità, perché la verità non fa guadagnare abbastanza. Gli anni sono passati per la storia dell’umanità eppure il vecchio metodo del bastone e della carota risulta sempre efficace. Basta tenere i cittadini nell’ignoranza, lontani dalla realtà del mondo, a seguire donnine nude e automobili di lusso che pochissimi si possono permettere. Riprendiamoci i nostri scienziati: invece dell’otto per mille alla chiesa cattolica, che ci nasconde preti criminali psicotici pedofili, diamo parte dei nostri soldi a loro, cerchiamo di sostenerli affinché non si sentano abbandonati, torniamo ad una società in cui la meritocrazia sia effettiva, in cui persone che hanno investito anni, giorni e notti delle loro vite, per lo studio, possano avere gli spazi e la gloria che si meritano. Cacciamo via questi usurpatori del potere politico, schiavi del soldo e torniamo ad una società che lavori per il bene dell’umanità, poiché tra il bene individuale e quello collettivo non v’è distinzione.
Categoria: Economia