La verità alla fine viene sempre a galla. Da cinquanta anni scienziati d’ogni parte del mondo ci dicono che le attività umane stanno influenzando i cambiamenti climatici, ma solo oggi, nel 2007, esce un rapporto delle Nazioni Unite su questo tema. Hanno aspettato che divenisse ineluttabile, che forse si arrivasse al punto di non ritorno. Ancora oggi alcuni scienziati al soldo dei potenti del pianeta, cercano di mettere dubbi al riguardo, ma basta guardare fuori dalla finestra per capire che sono dei bugiardi patentati.
E allora ci prendono in giro per ridarsi credibilità: avete fatto caso che tutte le pubblicità adesso sono orientate al risparmio energetico, alla salubrità dei prodotti, al rispetto per l’ambiente? L’ENEL e l’ENI, giusto per prendere un esempio, oggi si fanno pubblicità parlando della loro attenzione per l’ambiente, che da anni portano avanti con grande determinazione. E’ tutto falso, basta leggere questo articolo sul sito dell’Enel (http://www.enel.it/it-IT/impianti/tecnologie/carbone/index.aspx) per capire che ci prendono per i fondelli. Parlano del carbone “pulito” (invito alla lettura: “Germinale, di Emile Zola”), ossia di qualcosa che noi italiani, soprattutto chi è emigrato in Svizzera e Belgio nel secondo dopoguerra (invito al teatro: “Italiani cincali! – Parte prima” di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta), conosciamo molto bene: e di pulito non ha un bel niente. Oltretutto i minatori che estraggono carbone hanno stipendi da fame e una vita indegna d’essere chiamata tale. E l’informazione su tutto questo tace, crea una grande confusione per disorientare il cittadino e impedirgli di fare scelte eticamente orientate. Eppure le possibilità odierne di produzione d’energia pulita esistono e neanche a prezzi esorbitanti: basta un po’ di buona volontà.
Ci sono per esempio diversi schemi su internet di pannelli solari termici auto-costruiti che funzionano alla perfezione (certo, non hanno il rendimento di un pannello prodotto industrialmente, ma costano un decimo) e diversi corsi organizzati in tutta Italia di auto-costruzione. “Chist’ è ‘o paese do sole” diceva una ben nota canzone e quindi approfittiamone.
Altro modo per inquinare meno e frenare il global warming è la riduzione nell’uso degli split (le pompe di calore, per capirci), ossia i quei sistemi di condizionamento ormai tanto di voga (siamo tra i principali consumatori al mondo di questi apparecchi): se all’interno raffreddano l’aria, all’esterno cosa manderanno? Calore, ovviamente! Se quando fa caldo tenessimo le finestre e le tapparelle chiuse e la notte aprissimo tutto, risparmieremmo già diversi quattrini e molta energia… E questo è solo un esempio banale.
Diamoci da fare noi in prima persona, volenterosi e volontari, per costruire un mondo migliore, non pensiamo che siano sempre gli altri che hanno responsabilità e noi mai, cerchiamo di essere attenti e consapevoli nelle nostre scelte, solo così si cambierà in positivo questo futuro così incerto.