Ancora mi debbo vergognare di abitare in questo stato, nuovamente mi devo indignare di fronte a fatti che sembrano appartenere al Medioevo e non al terzo millennio.
Ieri è successo un fatto gravissimo, uno dei tanti abusi che certo non troverete sui media, ma che capitano quotidianamente in questa Italia che da un lato si dice cattolica e perbenista e dall’altro usa il “manganello” di mussoliniana memoria.
Un signore rumeno, di poco più di 40 anni, con moglie e tre figli, che vive da più di dieci anni in Italia, lavorando più di dieci ore al giorno ovviamente senza contratto, è stato investito con il motorino sulla Via Casilina, davanti a casa mia.
Conosco bene tale persona, poiché spesso viene a fare dei piccoli lavori di manutenzione a casa. E’ un grande lavoratore e una persona umile. La macchina che lo ha investito era guidata da un normalissimo signore “italiano” in compagnia del figlio quindicenne. Dopo aver investito il pover’uomo, non contenti, i due sono scesi dall’auto e, invece che prestargli il dovuto soccorso, lo hanno iniziato a pestare a sangue; per fortuna una famiglia con la casa proprio davanti al luogo dell’incidente, ha visto tutto e ha chiamato le forze dell’ordine. A questo punto non sono potuti fuggire come avrebbero voluto e hanno dovuto attendere l’arrivo dei Carabinieri, dichiarando chissà cosa, mentre il signore rumeno veniva portato, con il volto tumefatto, una spalla lussata e un braccio rotto, in ospedale da un’ambulanza. I media manipolano l’informazione, appoggiati dal potere politico e economico, al punto tale che i cosiddetti “italiani” si sentono in potere di picchiare, uccidere, investire, chiunque non sia (a loro parere) cittadino italico. Sul blog di Gennaro Carotenuto, un Giornalista italiano (sì, con la G maiuscola) potete trovare decine di questi casi, di migranti che vengono accusati di reati che non hanno commesso e di poveri italiani che “per errore” li uccidono, picchiano, investono.
Questo è l’odio che nasce dalla repressione, dall’insoddisfazione, dall’impossibilità in questo paese di soddisfare in maniera onesta i propri bisogni e i propri desideri. E’ l’abberrazione della realtà, confondere il diritto con il potere, il furbo con l’intelligente.
La verità è divenuta una parola vuota, priva di significato, oramai contano le opinioni: tutti questi “opinionisti” che si spacciano per giornalisti altro non sono che uomini al soldo del potere, privi d’ogni etica e servili fino alla nausea. Ma la verità si può nascondere, non la si può cancellare: quanto potrà ancora durare questa menzogna del benessere, dell’egoismo sopra ogni cosa? In realtà in Italia siamo ancora nella dittatura, noi non contiamo nulla, siamo solo consumatori; finché con i nostri soldi riempiamo le tasche degli scaltri, non arriveremo da nessuna parte. Stiamo arrivando alla guerra civile, in Italia, sotto lo sguardo soddisfatto dei ricchi e potenti, che hanno contribuito a farci disgregare, a farci odiare, a tal punto da non riuscire più a combatterli. Non riusciamo più a tenere sotto controllo gli abusi quotidiani da parte delle aziende, dello stato, dei privati cittadini.
C’è un sistema giudiziario talmente lento che paga prima chi ha subito il torto che chi l’ha commesso: è l’autorizzazione morale a delinquere per vivere, a diventare malfattori piuttosto che onesti. La natura si ribella di fronte a tanta stupidità, a tanta collera, stiamo facendoci del male con le nostre stesse mani. E a ben poco varranno nel futuro le nostre paure quando diverranno realtà, quando scoppieremo in un’isteria collettiva senza precedenti.
L’unica speranza rimane lottare, a costo di sacrificare la nostra esistenza, pur di salvaguardare quei valori che non sono mai cambiati e mai cambieranno, d’umanità, rettitudine, onestà, consapevolezza, fratellanza, pace, valori che vanno espressi nella nostra quotidianità, nella nostra coerenza, con coraggio e sentimento, poiché nulla è perduto finché non ci si arrende.
Possiamo scegliere di seguire la marea o di nuotare, abbiamo il potere di scegliere la strada da affrontare e dobbiamo trasformare il nostro potenziale in azione, senza più compromessi, senza inibizioni, credendo nel paradiso qui e ora. Il potere è nelle nostre menti, iniziamo a risvegliarci per capire chi siamo e cosa stiamo facendo: oppure saremo perduti, costretti a vivere nell’inferno d’incessante sofferenza su questo pianeta.