Ode al Brasile

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  • So di stare dalla’altre parte del mondo
  • dove tutto sembra essere uguale
  • ma non può che essere differente.
  • Conosco ogni cosa come se già fosse vista,
  • ma allo stesso tempo
  • l’emozione è differente.
  • Il sole scalda possente il cuore,
  • la mente vacilla di fronte a tanta grandezza
  • dove tutto, pioggia e vento, è furore
  • negli infiniti boschi e pianure,
  • dove l’occhio non percepisce
  • che una piccola parte del tutto.
  • Qui dove le contraddizioni sono giganti di paglia
  • si respira un’aria giovane e acerba
  • dall’intenso odore di mango e papaya
  • di un paese che sta crescendo e evolvendo
  • che mescola sangue indio a oriente e occidente,
  • che apre gli occhi al suo futuro senza ipocrisie.
  • In un’america latina che sta cambiando radicalmente
  • libera dalle dittature passate
  • verso un nuovo orizzonte di felicità.
  • Popolo socievole e allegro
  • nel paese a forma di cuore
  • senza terremoti e senza vulcani
  • ove le montagne sono soffici
  • per la lenta e inesorabile opera del tempo.
  • Popolo a ritmo di samba nelle vene e nel sudore
  • della fatica di tutti i giorni
  • nella rabbia che muta in violenza
  • e che comincia a trasformasi in amore.
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