Angeli in terra

Un mio nuovo (e caro) amico brasiliano, Marcelo, qualche mese fa, chiacchierando del più e del meno, mi chiese la data di nascita e mi diede una notizia che non conoscevo e che lì per lì mi lasciò perplesso e impressionato.  Secondo la tradizione cabalistica vi sono 72 angeli protettori, estratti da una parte del libro dell’esodo dalla bibbia ebraica attraverso studi numerologici della scienza cabalistica, uno ogni 5 giorni dell’anno, per un totale di 360 giorni (72×5=360). Le persone che nascono nei rimanenti giorni dell’anno, senza angelo protettore, sono considerate “Angeli dell’Umanità”: le date sono il 5 gennaio, il 19 di marzo, il 31 di maggio, il 12 di agosto e il 24 ottobre.

 Sia Marcelo (nato il 19 marzo) che io (nato il 24 ottobre) siamo nati in una di tali date. Da un po’ di anni a questa parte dentro me è cresciuto incessantmente il vivo desiderio di essere d’aiuto agli altri, di riuscire a concretizzare qualcosa (di piccolo o grande che sia) per mutare la situazione di sofferenza dell’umanità attuale. Sapere però di essere nato in un giorno considerato così importante, da una tradizione tanto antica,  mi ha riempito sì di curiosità, ma anche del peso di una  responsabilità personale non indifferente. Io, coerentemente con la mia fede buddista, credo fermamente che qualsiasi persona possa essere un angelo dell’umanità, poiché non vedo distinzione tra la mia felicità e quella altrui, poiché chiunque può e deve fare qualcosa per migliorarsi e quindi migliorare il mondo in cui viviamo. E sapere ciò non può che rafforzare ulteriormente tutte le mie migliori intenzioni nell’agire per il bene dell’umanità, per sostenere attivamente il pacifismo, il dialogo, il disarmo, la cooperazione, il rispetto, impegnandomi in prima persona corpo e mente per raggiungere questi che considero necessari presupposti per costruire una società felice.