Franceschini, esponente di spicco del PD, questa sera ad Anno Zero, trasmissione di dibattito su Rai Due, ha sostenuto la necessità del voto utile.
Berlusconi pochi giorni addietro ha sostenuto la necessità del voto utile.
Ma cosa è questo voto utile? Il ragionamento è semplice: se votate per i due maggiori schieramenti questi potranno ottenere una maggioranza tale da sostenere il governo che propongono, perché la legge elettorale “Porcellum” dà alla Camera la maggioranza assoluta dei seggi alla coalizione che prende la maggioranza relativa dei voti (ma attenzione, non la dà al Senato, motivo per cui è caduto il Governo Prodi).
La Costituzione Italiana, contenente i principi per cui ci definiamo un paese democratico, (che tutti gli italiani dovrebbero rileggersi e imparare a memoria) però non dà centralità al Governo, ma al Parlamento. E’ il Parlamento che approva le leggi che tutti gli italiani devono rispettare, è il Parlamento che dà la fiducia al Governo e ne permette la sua esistenza, è il Parlamento che rappresenta i cittadini, è il Parlamento che approva il bilancio dello Stato. Il Parlamento è l’organo che legifera, il Governo l’organo che attua le leggi che il Parlamento approva.
Negli ultimi anni si è avuto un uso sconsiderato e illeggittimo delle leggi delega (il Parlamento delega il Governo ad emanare delle leggi) e dei decreti legge (provvedimenti del Governo consentiti dalla Costituzione solo per motivi di necessità e urgenza), proprio perché al Governo è stato consentito di abusare del suo potere, sottraendo il lavoro che la Costituzione assegna alle Camere.
L’unico voto utile se vogliamo quindi rispettare la nostra Costituzione, è per quel partito o coalizione con il programma che meglio rappresenta i nostri ideali; oppure si può richiedere l’annullamento del voto o votare scheda bianca se nessuno ci rappresenta. Altrimenti tutto il sistema democratico sancito dai principi costituzionali viene completamente ribaltato: in realtà ciò che i due candidati Premier Berlusconi e Veltroni stanno facendo è un vero e proprio golpe, il tentativo di spartirsi i poteri dello Stato incitando il popolo a scegliere o l’uno o l’altro, i quali già hanno deciso chi sarà in Parlamento, togliendo la preferenza agli elettori e così scostandosi fortemente dai principi costituzionali. Se Veltroni avesse voluto veramente cambiare la legge elettorale, non avrebbe dovuto partecipare alle prossime elezioni e incitare a non votare i suoi elettori sino all’approvazione da parte dell’attuale Parlamento di una legge costituzionalmente legittima.
Mai il nostro stato repubblicano era caduto così in basso, privando di una reale democrazia e sovranità l’intero popolo italiano.