Il delinquente Silvio Berlusconi (condannato prescritto per corruzione giudiziaria nel Lodo Mondadori, per tangenti nel caso All Iberian, per falso in bilancio nel caso Lentini, più due reati estinti per intervenuta amnistia, svariate sentenze in corso, varie assoluzioni, vari procedimenti in corso, tutti più o meno inficiati dalle leggi “ad personam” da lui stesso promosse e approvate) trova offensivo il titolo di “magnaccia” affibiatogli da Antonio Di Pietro in conseguenza alle rivelate intercettazioni telefoniche in cui il delinquente sig. S.B. raccomandava illeggittimamente varie donne di spettacolo.
Tutto sommato il titolo di “magnaccia” è ben minore al titolo di delinquente con cui nomino il sig. Berlusconi per i reati a lui ascritti, ma peraltro, andando a spulciare le possibili condanne per favoreggiamento alla prostituzione, risulterebbero sicuramente pene di molto inferiori ai reati per cui è stato condannato, assolto o sotto procedimento giudiziario il ben poco onorevole Silvio. Eppure mentre non può in nessun modo querelarmi il sig. Berlusconi per definirlo delinquente, in quanto tale termine appartiene esattamente a colui che commette reati penali e viene condannato in via definitiva (pur se intervenuta la prescrizione, che estingue gli effetti della pena, ma non la prova provata dei reati), può farlo il suo avvocato/parlamentare di fiducia Ghedini nei confronti di Di Pietro per l’appellativo di “magnaccia”.
Per dimostrare coerenza di gruppo interviene il suo amico parlamentare sig. Bonaiuti, il quale sentenzia che “il linguaggio rozzo e volgare di Di Pietro è al di fuori della politica, riguarda soltanto l’osteria”; ma proprio dall’osteria risponde il sig. Gasparri, suo collega di partito, che argomenta: “Da come parla si capisce che Di Pietro è un analfabeta. Berlusconi disse che la sua laurea era falsa perché regalata dai servizi, ma sbagliava. E’ falsa anche la sua licenza elementare.”
Il sig. Berlusconi d’altronde è celebre per varie frasi di alto valore etico e morale, nonché di massimo rispetto verso l’essere umano:
“Sei povero? Colpa tua!” del 5 settembre 2001
“Prodi, quello che dovrebbe essere il leader delle opposizioni, l’ho sentito parlare della sua ricetta economica. Risibile. Siamo a livelli di comicità pura.” del 10 marzo 1995
“Accusare di corruzione me è come arrestare madre Teresa di calcutta perché una bambina del suo istituto ha rubato una mela.” del 28 ottobre 1995
“Mi si accusa di aver detto che i comunisti mangiano i bambini. Ma se volete posso organizzare un convegno in cui dimostrerò che i comunisti hanno realmente mangiato i bambini e fatto anche di peggio.” del 20 ottobre 2000
“Chi salvo fra Dini, D’Alema, Prodi, Veltroni e Bertinotti? Li butto tutti dalla torre e poi chiedo il Nobel per la pace.” del 30 ottobre 1995
“Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino.” del settembre 2003
“Bossi è un Giuda, traditore, ladro con scasso di voti, ricettatore, truffatore, doppia, tripla, quadrupla personalità. Un pataccaro.” del 25 giugno 2003
“Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana.” (riferito alla magistratura) del 5 settembre 2003
“Voto alla sinistra? Gli italiani non sono così coglioni” del 4 aprile 2006
“Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta girando un film sui campi di concentramento nazisti. La proporrò nel ruolo di kapò. Sarebbe perfetto” detta nei confronti del capogruppo SPD al Parlamento Europeo Martin Schulz
In un paese civile, se non in carcere, una tale persona (che peraltro ha ospitato nella sua residenza un boss della mafia, Vittorio Mangano) sarebbe certamente interdetto da ogni carica pubblica, disprezzato dai più; invece in Italia viene eletto Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, ormai sempre più Repubblica Berlusconi, vista la quantità dei provvedimenti volti a sanare le sue situazioni personali e giudiziarie, piuttosto che le complesse situazioni politiche, sociali e economiche di questo paese.