Siccome i media mainstream tacciono di ciò che accade nel mondo e il governo italiano si prodiga (tra le varie attività nocive) a far chiudere le piccole cooperative editoriali libere e indipendenti (come Carta e Il Manifesto) con il famigerato Decreto Tremonti (D.L. 112/2008), mentre regala insieme agli altri paesi europei miliardi di euro alle banche (ma secondo voi le banche sono i soggetti che hanno più bisogno di soldi???) vorrei segnalare le notizie (a mio parere degne di nota) che raccolgo dalle varie parti del mondo, con un post ogni tanto, di modo da dare il mio seppur piccolo contributo a creare un canale di informazione alternativa per i miei cari lettori (ma cribbio non sono un prodotto editoriale e non faccio stampa clandestina).
Povera Italia
Il governo italiano ha deciso di elargire bonus alle famiglie povere e una Social Card, ossia si adopra a lanciare le monete dal balcone (i vari media mainstream) come il Marchese del Grillo, belle arroventate. Oltre alla già palese difficoltà per le famiglie del sopravvivere, non trovando lavoro (6,1% degli italiani sono disoccupati, dati ISTAT), pagando salatissimi canoni locatizi (+5,2% tra 2007 e 2008, dice il Sunia), trovando prezzi carissimi per prodotti sempre più scadenti (come nel caso della Galbani), tutte occasioni in cui vengono lesi la dignità e i diritti dei cittadini, il governo pensa bene di farli proprio vergognare andando a fare acquisti con la carta per i poveri (per un totale di 40 euro al mese, che non bastano nemmeno per mangiare) e aggiungono un regalino una tantum tra i 150 e i 700 euro, il bonus famiglia.
I dati ISTAT pubblicati in questi giorni, per l’anno 2007, ci dicono che il 5,3% della popolazione ha dichiarato di non aver avuto risorse sufficienti per l’acquisto del cibo e che il 15,4% dichiara di aver avuto molta difficoltà ad arrivare alla fine mese. Visto che siamo nel dicembre del 2008 è probabile che tali percentuali siano aumentate anche notevolmente.
Purtroppo vari governi, centrodestre e centrosinistre, hanno distrutto lo Stato, sia come stato sociale, sia come apparato al servizio del cittadino, lo hanno eroso dall’interno, si sono spartiti appalti e lavori, hanno disossato l’economia italiana dall’interno, mentre i cittadini hanno osservato inerti; gli industriali hanno distrutto il diritto del (al) lavoro, nonché sperperato miliardi di euro ricevuti dallo Stato, sostenendo imprese fallimentari, mentre i lavoratori hanno osservato impotenti; i banchieri hanno sottratto i soldi ai cittadini, con ogni mezzo possibile, dal signoraggio all’anatocismo, facendosi pagare la propria incapacità dallo Stato, con finanziamenti pubblici a livello europeo privi d’ogni giustificazione.
Per l’Italia il futuro risiede solo in noi italiani, nella nostra volontà di cambiamento; forse questo periodo di difficoltà economiche, sociali, culturali serve proprio alla nostra società per fermarsi un attimo ad osservarsi, ad osservare i propri errori, a riconoscerli, a riconoscersi, a riabbracciarsi, a ritrovare la dignità perduta… questo almeno è il mio auspicio per il 2009, per il mio paese e i miei concittadini che tento ogni giorno di capire ed amare.
Solidarietà alla sudamericana
Una bellissima rete solidale si è instaurata tra i governi e i popoli di Cuba, Venezuela e Bolivia; il 20 dicembre 2008 è stata l’ultima giornata della prima fase del PNA (Programma Nazionale di Alfabetizzazione) del governo boliviano; il presidente Evo Morales, nell’atto celebrativo di conclusione ha potuto dichiarare con enorme soddisfazione il territorio boliviano libero dall’analfabetismo. Ciò è potuto accadere grazie al programma audio visuale di alfabetizzazione cubano “Yo si puedo”, gratuitamente disponibile per tutti i paesi del mondo; sono stati creati 28.484 punti di alfabetizzazione in ogni parte della Bolivia, grazie al coordinamento e all’organizzazione di insegnanti e professionisti cubani, venezuelani e boliviani. L’investimento dello stato boliviano per tale progetto è stato di ben 36,7 milioni di dollari. Non paga dell’ottimo lavoro svolto, Cuba ha donato 30.000 televisori e equipe video, 1.200.000 cartelle con corrispondenti giochi e videocassette del metodo audio visuale, nonché insieme al Venezuela 8.350 pannelli solari per le comunità rurali che sono carenti di energia elettrica; sono stati inoltre donati 200.000 occhiali o lenti ai partecipanti con problemi di vista. All’atto celebrativo erano presenti esponenti dei movimenti sociali e dei governi sia delle nazioni coinvolte che delle altre nazioni sudamericane.
“Quando ogni paraguaiano, boliviano, argentino e brasiliano può scrivere di suo pugno la storia del suo futuro, niente potrà mai rubargli la speranza” ha dichiarato all’evento Fernando Lugo, presidente del Paraguay.
Da febbraio del 2009 comincerà la seconda fase del programma chiamata “Yo si puedo Seguir”, sempre con l’appoggio dei governi del Venezuela e di Cuba, della durata di due o tre anni, che permetterà di ottenere gratuitamente per tutti il diploma di scuola elementare.
Ciò dimostra che la solidarietà può non avere confini di sorta; dal Sud America giunge un altro insegnamento di civiltà e fratellanza a noi europei. Casomai dovessimo imparare…