Leggo oggi per la prima volta (d’altronde aspettarsi dai media mainstream informazione è come cercare acqua nel deserto) che il Parlamento Europeo il 6 maggio 2009 voterà una regolamentazione sulla rete internet che permetterà ai fornitori di servizi di chiudere il traffico verso qualsiasi sito o servizio vogliano.
Blackouteurope è la campagna promossa da diverse associazioni europee affinché questo non accada: aderite numerosi!
D’altronde la vera libertà non è certo compromessa da un controllo più o meno intenso sulla rete (per quanto il controllo pregiudichi l’uso d’un eccezionale mezzo di informazione quale è la rete), quanto dalla scelta dei singoli su come agire nel loro vivere: d’altronde fino a pochi anni fa non c’era il web e l’Italia era anche più libera di oggi, perché le persone si sentivano più libere, avevano più coraggio, credevano ancora nella vita. Che lavoro facciamo, per chi, come, come spendiamo i nostri soldi, in cosa crediamo, come ci relazioniamo con gli altri, queste sono le vere azioni che hanno cambiato, stanno cambiando e cambieranno il mondo. Per quanto siamo occupati per la nostra sopravvivenza quotidiana, non valiamo più che gramigna nei campi se non utilizziamo la nostra mente, se non realizziamo le nostre vite, se non indirizziamo le nostre scelte verso lo sradicamento delle illusioni che la nostra cultura ci ha inculcato, che la televisione ci propina da troppi anni. Se l’aria diventa irrespirabile, avere una buona scorta di denaro e finanche di cibo non servirà poi a molto.
Per noi italiani è difficile liberarsi, siamo diventati così impauriti, egoisti, arroganti, attaccati ai due soldi che abbiamo, che non riusciamo più a discernere il letame dalla cioccolata. Come avevo previsto in un articolo recente, il terremoto in Abruzzo già non esiste più, già è tutto in via di soluzione: non vedete come ci prendono/prendiamo in giro? Noi italiani dimentichiamo subito, presi dal guadagnare sempre più, dall’abusare d’ogni possibile sostanza psicotropa (dai calmanti al sesso a pagamento reale o virtuale alla cocaina), pur di non scendere dalla giostra in cui viviamo. La memoria serve per non fare i medesimi errori: ricordiamocelo. Siamo in crisi, ma gli scaffali dei supermercati sono pieni, la tv è al plasma, il cellulare prende sempre meglio, il computer ci collega al mondo (almeno per adesso), di cosa ci dobbiamo preoccupare? Ma la terra reclama libertà, la natura non ha nessuna difficoltà a sbarazzarci di noi come ha fatto con i dinosauri, se noi rappresentiamo una minaccia per l’esistenza della vita. La vera crisi è interiore, quella economica è solo un pallido riflesso della nostra indifferenza, del nostro piccolo mondo antico che si sgretola di giorno in giorno.
Non credo che come umanità avremmo un futuro se a governare il mondo ci fossimo noi italiani di oggi: sarebbe un continuo rubare, tradire, ingannare. Perché questo ora siamo come maggioranza di persone, questo siamo diventati come popolo. Ma se proprio dobbiamo dare a qualcuno il governo del mondo, perché dobbiamo darlo ai banchieri che lucrano sulle nostre fatiche e al governo degli Stati Uniti, così incapace da non riuscire nemmeno a occuparsi dei propri cittadini, semi-analfabeti e milioni senza diritti elementari? Io propongo la Svezia al governo del mondo. Sono gente per lo più onesta, sanno far funzionare tutto, sono uno stato modello. Se proprio mi debbo far comandare che almeno sia qualcuno capace!
Tornando comunque al titolo dell’articolo, manca libertà e informazione. La libertà, mi dispiace, se non ve la prendete da soli, non ci sarà nessuno a portarvela, se non la cercate dentro voi stessi sarà solo una parola vuota. Non avete bisogno di null’altro che voi stessi per cambiare, non attendete che vi cada la mela in testa per comprendere la forza di gravità!
Gli altri ci servono, ne abbiamo bisogno, siano africani, asiatici o sudamericani; siamo un unico organismo che ci piaccia o meno, questa è la realtà e quindi perché non ascoltare chi ha qualcosa di intelligente da dire e da fare, dovunque esso sia? E questa volta non vi parlo di politici sudamericani, ma di film.
Sono usciti due ottimi documentari, che spiegano, con semplicità e con lampante ragionevolezza, buona parte di come siamo arrivati a tutto questo:
Si chiamano Zeitgeist, che significa “lo spirito del tempo” in tedesco, (http://www.zeitgeistmovie.com/ il sito originale in lingua inglese) e Zeitgeist Addendum; sono dei webfilm no profit, da cui è nato anche un movimento internazionale, il Zeitgeist Movement.
Vedeteli, scaricateli e diffondeteli masterizzandone copie a volontà, sono gratuiti e possono essere distribuiti liberamente; c’è bisogno di conoscenza e di coscienza per costruire un futuro diverso, per sapere quali errori non commettere più. E questi documentari possono essere un buon punto di partenza per i più indifferenti all’attuale situazione mondiale.
Il futuro è oggi e siete voi, non dimenticatelo mai. L’amore, l’unica speranza di pace e armonia per l’umanità, vince sull’odio per ogni singola persona che sa amare senza chiedere nulla in cambio. Siete già liberi, non abbiate paura! Credete in voi stessi e rispettate gli altri, non c’è distinzione, niente vi separa, nulla vi è estraneo. E allora vedrete la felicità come non pensavate nemmeno potesse esistere.