Il problema basilare, la pietra angolare d’ogni insensibilità e incoscienza dell’essere umano, risiede nel vivere nell’illusione, nel voler credere alla menzogna. Guardando ad esempio in televisione una pubblicità d’un prosciutto viene narrata una realtà parziale, spesso ipocrita, esaltando il gusto, la genuinità: mai però viene mostrato il processo di macellazione, sullo stile “Guardate come macelliamo bene le nostre carni!” (ma ve lo immaginate?). Alla maggior parte delle persone piace essere illusa: la gran parte dei convinti “carnivori” che conosco non è mai stata in un macello e men che mai ci andrebbe. È meglio che il “lavoro sporco” lo faccia qualcun altro. Io non ho nulla a che dire con chi mangia carne, sono scelte del tutto individuali, è solo per portare un esempio forte: un esempio forte di come molti esseri umani sappiano arrivare a mentire a se stessi e agli altri al punto da non avere più il senso della realtà. Come diceva Gramsci l’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva. Illudersi è un modo per schivare le problematiche della vita, è la strada maestra che porta come risultato a breve termine la serenità e come risultato a lungo termine l’insoddisfazione e l’impotenza.
È la via facile, la soluzione effimera con cui alimentiamo la nostra coscienza, genera dentro e al di fuori di noi la confusione, il caos che quotidianamente viviamo, perché non sappiamo più distinguere la verità dalla falsità. Per questo siamo arrivati ad un mondo dove omuncoli che si sentono dio e che dio l’hanno inventato (come gli appartenenti al gruppo Bilderberg), che credono d’essere immortali, comandano e giocano con un’umanità che preferisce essere gregge, invece che valorizzarsi, che vivere la vita con pienezza. È il non credere in noi stessi, nel non assumersi responsabilità (come se fosse possibile non averne in un universo in imprescindibile relazione) la vera malattia, la vera follia di questo secolo.
Siamo vicini alla catastrofe ecologica mondiale, a quel punto di non ritorno dove la vita è inesorabilmente destinata a sparire dal pianeta terra, ma viviamo come se ciò non ci riguardasse o come se fosse l’ineluttabile fine dell’umanità a cui rassegnarsi.
Non è questa la verità, il futuro può ancora mutare, ma unicamente se le nostre scelte di oggi diventano oculate, solo se il raziocino e la sensibilità cominciano a governare le nostre esistenze, solo se l’illusione svanisce. Se abbattiamo la stupida e scellerata piramide sociale basata sul possesso, sul denaro, sull’illusione cominciando da noi stessi, a cambiare le nostre insensate abitudini, forse avremmo qualche possibilità d’un futuro migliore.
Più che mai è l’omertà che bisogna abbattere in Italia, la cultura mafiosa che comincia dal Presidente del Consiglio, dal Parlamento e finisce nella più anonima e apparentemente innocua persona, che valorizza la famiglia propria a discapito della famiglia umana, che parla un linguaggio arcaico e idiota, fatto di stirpe e di raccomandazioni, di moralismo da quattro soldi e prostitute, di avidità e arroganza, che ci vende l’illusione dal televisore.
Il mondo è ciò che siamo, siamo noi la causa, siamo noi la soluzione. Non c’è altra realtà.
Illusione
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