Un mio carissimo amico, Sekou, ha ideato, insieme al Movimento degli Africani (di cui è fiero aderente), un meraviglioso evento a Roma per il 13 marzo 2010, alle ore 21, presso l’Auditorium di Via della Conciliazione 4, un tributo a Miriam Makeba, grandissima cantante africana, attivista per tutta la vita contro l’apartheid e il razzismo, scomparsa purtroppo nel 2008; sarà un grande incontro tra artisti africani e italiani, per fondere sulle note universali della musica le nostre culture (i biglietti dell’evento si possono comprare su greenticket.it, presso le rivendite autorizzate e presso la biglietteria dell’Auditorium: tutto il ricavato andrà a sostegno di un progetto di lotta alla desertificazione per il rimboschimento del Burkina Faso e per sostenere le iniziative del Movimento degli Africani).
Ci conosciamo ormai da quasi 10 anni con Sekou e ogni nostro incontro (lui è ivoriano, di fede musulmana e di più di qualche lustro più grande di me, io italiano e di pratica buddista, trentenne) è per entrambe un momento di grande dialogo inter-culturale oltre che umano, stiamo anche scrivendo insieme una raccolta di proverbi africani, che spero vedrà presto la luce. Io non amo molto la parola integrazione, mi porta a pensare che tra esseri umani sia necessario compiere uno sforzo per riuscire a vivere in armonia dettato dal solo fatto di appartenere a diversi paesi e culture differenti; sono convinto che sia l‘evento più naturale del mondo l’incontro e la vita insieme: è mio parere che sia una cultura distorta, costruita per trasferire la responsabilità di una mala organizzazione sociale dalla classe dirigente ai soggetti più esposti e deboli della popolazione, che ben poco ha a che spartire con la natura intrinseca della vita, che ci conduce a diffidare dell’altro solo perché “straniero”, a doverlo “integrare”. Mi deliziano maggiormente vocaboli come comprensione, rispetto, dialogo, conoscenza, uguaglianza, fratellanza all’interno del rapporto tra culture, sento questi come aspetti imprescindibili per poter vivere bene come società umana, li reputo valori universali da difendere e diffondere. Mi auguro con tutto il cuore che l’evento sia colmo di persone, mai come in tale momento sono necessari siffatti eventi di alto valore culturale e sociale, densi di gioia di vivere e spirito fraterno. Insomma io ci sarò a ricordare Miriam Makeba con i fratelli e le sorelle africani, solo la gioia potrà abbattere i muri dell’incomprensione.