Un bellissimo intervento di una ragazza, che racchiude tanta saggezza e tanta verità, all’inaugurazione dell’università di Parma del 2012.
Aggiungo anche uno scritto di Aldo Moro, che condivido appieno, su ciò che dovrebbe essere l’università.
“Il problema dell’Università mi pare più di uomini che di ordinamenti… Potremmo dire, in conclusione, che l’Università va umanizzata, rendendone il rapporto d’insegnamento, ufficiale e non ufficiale, un rapporto umano, vorrei dire di amicizia nel senso più alto e nobile della parola, nel quale riesca fecondo, per la formazione della personalità, anche il più particolare apprendimento e venga messa in luce, dove appena sia possibile, la profonda umanità della scienza. Così lo studio stesso apparirà sempre caldo di vita, fatto che riguarda il profondo io del giovane e non può restare tra i suoi interessi collaterali. Che se il giovane non studia, è proprio perché non sente lo studio come cosa sua, centrale appassionante, ineliminabile. E così verrà inteso, se egli, con l’aiuto del maestro, ne verrà cogliendo ora per ora il senso umano, se il maestro saprà scendere spiritualmente almeno, e qualche volta materialmente, dalla sua cattedra, per farsi vicino al giovane, tanto che questi senta la sua umanità dolorante e pur serena, la sua comprensione per tutti e per tutte le cose… Essenziale è che il giovane senta chi insegna nell’Università come persona che gli vuole bene, lo comprende, è pronto ad aiutarlo; come uomo che apprezza la sua giovinezza e ripone in essa la sua fiducia; che si senta amato e preso sul serio”.
Aldo Moro “Problemi dell’Università” in “Al di là della politica e altri scritti”, <<Studium>> 1942-1952 (a cura di G. Campanini)