Pubblico questo articolo nella speranza di far riflettere tutte quelle persone che hanno interrotto, non a causa mia, ogni forma dialogo con me, anche se io sono sempre rimasto disponibile a dialogare con loro. Anche se mi dispiace e ne soffro, perché capisco quanto l’azione che queste persone stanno mettendo nelle loro vite porterà loro una retribuzione ben peggio della mia attuale (Ikeda definisce tale azione di chiuso silenzio addirittura “suicidio spirituale”), di certo ciò sta avvenendo perché in passato devo aver offeso più volte la Legge mistica, quindi non me ne lamento. Anzi, mi ritengo fortunato, poiché grazie a ciò posso alleggerire le mie antiche colpe e avvicinarmi in tal modo alla più vera felicità, così da divenire una persona più forte e completa. In un brano del ventitreesimo capitolo Bodhisattva Yakuo, è scritto: «[Il Sutra del Loto] può essere la causa che conduce gli esseri umani a sradicare ogni… sofferenza», e a tale proposito, nell’Ongi kuden (Raccolta degli insegnamenti orali), Nichiren Daishonin ricorda che “sradicare” dev’essere interpretato come “illuminarsi in relazione”: fino a che non si capisce in profondità tale concetto, non è possibile ottenere la vera felicità.
«La completezza umana può essere raggiunta solo all’interno dello spazio aperto creato dal dialogo: con gli altri, con la storia, con la natura e con il cosmo. Il chiuso silenzio degli indifferenti può soltanto diventare il luogo del suicidio spirituale. Nessuno di noi è umano sin dalla nascita, se non in senso biologico. È nostro compito diventare veri esseri umani imparando a conoscere noi stessi e gli altri. Questo è possibile solo se ci immergiamo nell’oceano del linguaggio e del dialogo alimentato dalla sorgente della tradizione culturale.» Daisaku Ikeda
Daisaku Ikeda