La politica, che si concretizza nel diritto di elettorato passivo sancito dall’art. 51 della Costituzione e di quello attivo, sancito dall’art. 48, è e deve essere alla portata di ogni cittadino, ogni cittadino deve sentirsi all’altezza di ricoprire un ruolo politico. A questo deve mirare l’educazione. La nostra Costituzione è stata scritta con la partecipazione anche di contadini, operai e impiegati, non solo da avvocati e notai: è questo che la rende grande, intellegibile, densa di principi etici frutto della parte più nobile dell’essere umano. La politica non è una professione, questo lo vuole far credere chi da anni ci campa e ci fa campare i suoi amici. Se servono dei tecnici i politici (rappresentanti della volontà popolare) hanno a disposizione tutti i mezzi economici e burocratici per averli, per non parlare dei tanti professionisti che già fanno parte dell’amministrazione e delle istituzioni in generale. Spesso si confonde il ruolo del consigliere con quello dell’assessore, quello del parlamentare con quello del ministro. L’organo politico, che legifera (quindi parlamentari e consiglieri), non deve avere necessariamente particolari competenze, ma deve essere il più possibile fedele al mandato popolare per cui è stato eletto; mentre l’organo esecutivo (il governo, la giunta, etc.) assolutamente sì, così come i tecnici e collaboratori a disposizione di ogni ruolo politico ad ogni livello, ossia l’amministrazione. Confondere i due piani è segno di grande ignoranza sulle funzioni dello Stato.
Chiunque ricopre una carica politica dovrebbe essere INNANZITUTTO una persona priva di conflitti di interessi, onesta, vera rappresentante della volontà popolare.
In uno stato corrotto dal professionismo della politica non può esistere alcuna reale democrazia, perché chi fa una professione cerca innanzitutto il proprio guadagno. E ciò è eticamente incompatibile con qualsivoglia ruolo politico istituzionale.
Solo chi è in grado (è qualsiasi persona può esserlo) di metter da parte i propri interessi personali per mettersi al servizio della comunità in cui vive può essere un politico degno di questo nome. Non è questione di competenza, bensì di consapevolezza.
“Non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista, un disonesto.” Sandro Pertini
“L’onestà è la miglior politica.” Miguel de Cervantes
“L’uomo è per natura un animale politico.” Aristotele
“Non mi occupo di politica, è come dire non mi occupo della vita.” Jules Renard
“Un cattivo politico nominerà un pessimo dirigente della pubblica amministrazione, che a sua volta si contornerà di pessimi collaboratori e questo è un terribile effetto a cascata.” Milena Gabanelli