Forse molti non lo sanno, ma c’è una pagina del sito del Ministero della Salute in cui è possibile vedere tutti i prodotti alimentari introdotti nel mercato con sostanze chimiche o contaminazioni microbiologiche pericolose per la salute umana.
Tali prodotti, come la legge impone, vengono ritirati dai produttori, anche se questi ultimi possono solo ritirare quei lotti ancora invenduti, ma non possono ritirare i prodotti già acquistati dal cliente finale.
Ciò significa che il comportamento dei singoli è fondamentale per scongiurare intossicazioni alimentari e avvelenamenti: ritengo che si dia poca pubblicità a tali accadimenti, sarebbe opportuna un’informazione trasversale su tutti i mezzi d’informazione quotidiana, visto anche l’alto numero di prodotti ritirati ogni anno (16 già solo in questi primi giorni del 2021).
La produzione industriale e la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) non sono quindi garanzia di salubrità dei prodotti, anzi, spesso i controlli sono alquanto limitati, soprattutto rispetto alla quantità di prodotti immessi in commercio e per via del fatto che molti ingredienti vengono dall’estero, spesso da paesi in cui le norme igienico-sanitarie sono meno restrittive di quelle italiane e europee.
La normativa europea si basa fondamentalmente sull’autocontrollo da parte degli operatori del settore alimentare che, se da una parte semplifica le procedure burocratiche per immettere un prodotto nel mercato, dall’altro non garantisce un adeguato controllo pubblico.
Quindi prima di acquistare un prodotto, se ci tenete alla salute, controllate se non sia un lotto di quelli ritirati dal mercato!
In generale vi consiglio di acquistare prodotti locali da produttori biologici (magari anche facendovi visita di persona, per instaurare anche un rapporto umano e di fiducia) di modo da aumentare la resilienza della comunità, ridurre l’impatto ambientale della produzione e diminuire i rischi per la salute.