LA NUOVA SORPRESA NEGLI OVETTI KINDER: LA SALMONELLA. E NON È LA PEGGIORE.
Sono cresciuto con gli ovetti Kinder: la Ferrero ai suoi albori rappresentava il genio e l’artigianalità italiane, il sogno tutto italiano di un’azienda di successo “fatta in Italia”.
Nel 1942 Pietro Ferrero apre un laboratorio per i dolci ad Alba, in via Rattazzi cominciando a perfezionare la crema gianduia inventata a Torino ad inizio ‘800, che utilizzava le nocciole, a seguito dei blocchi all’importazione di prodotti dell’industria britannica ordinati da Napoleone Bonaparte e rimasti in vigore fino al 1813.
Nel 1946 Pietro, ispirandosi al Gianduiot, inventa una crema a base di nocciole e la chiama Pasta Gianduja e poi associandola al famoso cioccolatino torinese da cui prese l’idea di introdurre le nocciole. Si trattava di un impasto di crema in carta stagnola che si poteva facilmente trasportare per essere tagliato e spalmato sul pane. Ne produsse una piccola quantità da vendere ai negozianti di Alba, riscuotendo un enorme e inatteso successo dai consumatori.
Il prodotto era apprezzato ed economico: la richiesta era talmente alta che una produzione artigianale non era più possibile. In quello stesso anno nasce l’azienda Ferrero, la quale dovette subito incrementare il livello di produzione e assumere nuovi lavoratori. La conduzione è familiare e Giovanni Ferrero, il fratello minore di Pietro, si assume l’onere di organizzare la vendita dei prodotti. Invece di affidare la distribuzione ad altri, l’azienda crea una propria rete di distribuzione diretta: dalla fabbrica al rivenditore.
Cosa è oggi la Ferrero?
Una multinazionale con sedi nei paradisi fiscali per non pagare le tasse, che intossica i più giovani con prodotti pieni di zuccheri industriali, di scarsa qualità e con pessimi controlli, visto non solo il recente caso di ovetti Kinder Sorpresa con aggiunta di salmonella, ma anche degli idrocarburi presenti nelle merendine, come risulta dalle analisi de Il Salvagente. Le materie prime dell’impero Ferrero sono provenienti dai cinque continenti, realizzate con lo sfruttamento dei lavoratori e anche del lavoro minorile, come nel caso delle nocciole importate dalla Turchia. L’impresa è anche responsabile di enormi danni ambientali, a causa delle monoculture di olio di palma e di nocciole.
Nonostante ciò il patron della Ferrero, Giovanni, vanta un patrimonio di ben 36,2 miliardi di dollari, una follia.
Questa è la massima rappresentazione di quanto il sistema neoliberista globalizzato sia fallimentare, creando folli novelli imperatori che distruggono il pianeta per denaro: è l’ora di dare un significato alla nostra esistenza, riprendiamoci il nostro Paese, ci spetta di diritto.
Il boicottaggio delle multinazionali è l’arma più potente che abbiamo: le nostre scelte cambiano il mondo.
Kinder: solo brutte sorprese
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