Mi sono trovato oggi a parlare, con un conoscente di un mio parente, di economia e politica economica. Avevo abbandonato sino ad oggi il vizio di parlare di questi argomenti perché mi mettono di malumore da una parte, sono inutili dall’altra se l’interlocutore mente (sapendo o non sapendo di mentire, ossia per faziosità o per ignoranza) e/o non ascolta: entrambe mi capitano spesso con i miei concittadini, per questo di solito evito.
Il mio interlocutore sembrava persona di cultura e pareva conoscere l’argomento, ma le sue convinzioni e affermazioni erano tutt’altro che esatte (per non dire menzognere), quindi mi è parso che ragionasse più per faziosità che per ignoranza: un altra persona che quotidianamente diffonde notizie false per convincere gli ignoranti a credere in questo sistema economico fallimentare e palesemente al collasso. Un altro probabilmente che da questo sistema ci guadagna.
Però tale mio interlocutore ha un merito, quello di aver risvegliato in me la voglia di esplicare qui alcune tematiche secondo me basilari per la comprensione di questa tanto nominata crisi economica, che io reputo non derivata da scelte poco oculate di politici, industriali o banchieri, bensì assolutamente prevedibile e intrinseca al modello economico stesso che stiamo adottando come paese, come Unione Europea e che da decenni propiniamo ai paesi cosiddetti “in via di sviluppo”; alcuni paesi, dopo aver adottato questo sistema tramite Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, si sono difatti resi conto della frode che si commette ai danni dei cittadini e del collasso economico a cui porta (l’Argentina del 2001 ne è un esempio eclatante); alcuni paesi hanno perciò cacciato FMI e Banca Mondiale (ad es. Venezuela, Islanda per ultima, non se ne parla, ma è un fatto importantissimo), proprio perché hanno capito che non è null’altro che un sistema propinato da lobby di ricchi banchieri e affaristi, che non porta nessun beneficio all’economia, tanto meno al benessere dei cittadini. Altri paesi (come la Cina, uno dei colossi economici mondiali) hanno monopolizzato o stanno monopolizzando il sistema bancario (ossia le banche sono tutte statali) proprio per evitare le speculazioni che le banche private stanno attuando arricchendo pochi e impoverendo i più in gran parte del mondo.
Perché sostengo questo? Perché tutto questo bel sistema di libero mercato si tiene in piedi principalmente sulla riserva frazionaria e sul signoraggio, ossia su due vere e proprie truffe.
Cos’è la riserva frazionaria?
È la percentuale dei depositi bancari che per legge la banca è tenuta a detenere sotto forma di contanti o di attività facilmente liquidabili. Significa che la banca può concedere ad es. a Tizio un prestito di 100 pur avendo nei propri depositi solo 2, se la riserva frazionaria obbligatoria è del 2% (come è nell’Unione Europea, come sostenevo nella discussione con l’interlocutore, che sosteneva fosse l’8%). Questo sistema concede all’intero sistema bancario la possibilità di prestare sino a 50 volte tanto rispetto a quello che realmente è nelle sue disponibilità reali. Cioè si autorizza il sistema bancario a creare denaro dal nulla. Ciò porta ad uno strapotere delle banche (decidono loro a chi prestare) e un’inflazione inarrestabile (aumentando la base monetaria circolante la moneta si svaluta).
Cos’è il signoraggio?
Sono i redditi che un governo ottiene grazie alla possibilità di creare base monetaria in condizioni di monopolio, ossia sono soldi che ci vengono rubati dalle istituzioni tramite le banche centrali (quelle nazionali per le monete metalliche, la BCE per la cartamoneta); ecco come funziona: creare una moneta (sia essa di carta, in metallo o virtuale come un c/c) ha dei costi, dovuti alla materia prima, alla manodopera e ai servizi necessari di contorno, come la distribuzione, le tecniche anticontraffazione, etc.. Il costo maggiore è il materiale di cui è composta la moneta, e l’insieme di tutti i vari costi su indicati vanno a determinare il suo VALORE INTRINSECO. La moneta però riporta sulla facciata un numero che indica un altro valore: il VALORE NOMINALE (o, per l’appunto, DI FACCIATA o anche LEGALE). I due valori (intrinseco e nominale) differiscono tra loro e la loro differenza determina quello che si chiama SIGNORAGGIO, ossia il guadagno che ha chi ha creato quella moneta. I soldi che lo stato nazionale deve pagare sulla carta moneta presa dalla Banca Centrale Europea li rimedia dai cittadini con le tasse. Invece di usare le tasse per creare servizi i nostri governi fanno ingrassare la BCE e il sistema bancario, che hanno solo e sempre prodotto più povertà, disparità economica, disoccupazione , speculazione finanziaria in tutto il globo.
Il D.d.l. stabilità 11/2011
La stessa BCE è quella che ci ha propinato questo terribile D.d.l. stabilità (almeno in parte, poi ci pensano i nostri politici a inserire altre frodi, come 150 milioni alla legge mancia, l’ennesimo regalo ai parlamentari), l’ennesimo provvedimento preso con la scusa dell’urgenza al fine di estorcere denaro a noi cittadini per debiti contratti non da noi, ma da istituzioni pubbliche e private, da stati e banche, per nostro conto, senza che glielo avessimo chiesto, senza chiedercelo.
E infatti questo è l’ultimo punto, il d.d.l. stabilità che nemmeno commento, basta riportare l’elenco dei provvedimenti che racchiude (presi dal sito di Rainews24) per capire chi pagherà anche questa volta i danni provocati da banche e isituzioni (tutti provvedimenti coerenti con il sistema economico su esposto, in soldoni il solito sistema di togliere ai più per dare ai pochi):
Tra le principali misure, gia’ previste nel documento uscito da palazzo Chigi o aggiunte nel passaggio al Senato, ci sono: i tagli ai ministeri, lo snellimento dei processi, la liberalizzazione delle professioni, le dismissioni degli immobili dello Stato e le misure che fissano a 67 anni l’eta’ per andare in pensione del 2026.
Con l’approvazione definitiva del ddl stabilita’ vengono tagliati i fondi per le vittime dell’usura e della mafia, per i ciechi e per i malati di tubercolosi. Mentre 150 milioni vengono stanziati per finanziare la legge mancia. Meno risorse saranno destinate, il prossimo anno, alle forze armate e per la scuola, mentre in Abruzzo si torna a versare i tributi, anche se con uno ‘sconto’.
Tra le misure contenute nel provvedimento, inoltre, ci sono: la nuova distribuzione delle risorse extra in arrivo dall’asta delle frequenze, sconti fiscali per la realizzazione di autostrade, incremento delle accise e burocrazia zero per le zone in crisi. Non mancano, infine, i micro-interventi, come la stabilizzazione delle risorse destinate alla mini-naja. Ecco di seguito le misure contenute nella legge di stabilita’.
– ABRUZZO: Dal prossimo anno gli abruzzesi, colpiti dal terremoto del 2009, torneranno a pagare i tributi. Nell’ultima versione del provvedimento e’ prevista una riduzione dei tributi del 40%.
– ACCISE: Nuova accise sui carburanti, di un millesimo nel 2012 a cui si aggiungera’ un altro millesimo nel 2013. Le risorse andranno a coprire la deduzione in favore dei distributori di carburante, che diventera’ strutturale.
– ANAS: a partire dal prossimo anno l’Anas dovra’ trasferire tutte le sue partecipazioni a Fintecna, anche quelle detenute in societa’ regionali. Sul trasferimento non saranno applicati tributi.
– ARMI: Viene cancellato il catalogo nazionale delle armi da sparo.
– ASTA FREQUENZE: L’extragettito in arrivo dall’asta delle frequenze della banda larga (circa 1,6 mld) andra’, in parte, alla copertura dell’onere derivante dal differimento dell’acconto Irpef 2011 e al fondo destinato alle necessita’ di spese di alcuni ministeri.
– BUROCRAZIA ZERO: Due anni di zone a burocrazia zero, su tutto il territorio, per le aree in crisi.
– CARABINIERI, GDF E VIGILI FUOCO: Riduzione delle spese destinate al vitto dei carabinieri impegnati in attivita’ di ordine pubblico fuori sede. Meno risorse anche per il personale della guardia di finanza impiegato in attivita’ di ordine pubblico. E tagli alle retribuzioni del personale volontario dei vigili del fuoco, ridotte di 57 milioni nel 2012 e 30 milioni negli anni successivi.
– CINQUE PER MILLE: Viene fissato in 400 milioni di euro il tetto delle risorse da dividere, tra le organizzazioni che nel 2012 potranno beneficiare della quota Irpef.
– CONCESSIONARIE AUTOSTRADALI: Sconti Irap e Iva per le societa’ concessionarie impegnate della realizzazione nelle nuove autostrade, utilizzando il sistema della finanza di progetto. Il reddito d’imposta potra’ essere parziale o totale.
– DISMISSIONI: Arrivano le dismissioni degli immobili pubblici, che saranno stabilite attraverso il conferimento da parte del ministero dell’Economia degli immobili statali a fondi di investimento immobiliari o societa’ di nuova costituzione. Le risorse andranno a riduzione del debito pubblico.
– EDITORIA: I tagli all’editoria vengono ridotti di 19,55 milioni nel 2012, di 16,25 milioni nel 2013 e di 12,90 milioni nel 2014.
– ENTI LOCALI E TERRITORIALI: Gli enti locali e territoriali dovranno ridurre, dal 2013, in modo piu’ incisivo il debito. I tagli saranno decisi da un decreto non regolamentare del Mef.
– EXPO 2015: Le spese sostenute per la realizzazione delle opere necessarie all’Expo 2015 restano fuori dal patto di stabilita’ interno, del comune di Milano e della provincia, per il solo 2012.
– LAVORO: Esenzione contributi per i primi tre anni, alle imprese che assumono giovani con un contratto di apprendistato. Sono previste novita’ anche per i contratti di inserimento che riguardano le donne. Agevolazioni in arrivo, poi, per il part-time e il telelavoro. Sconti Irap, che potranno essere stabilite dagli enti territoriali, sulle somme destinate ai premi di produttivita’ e straordinari.
– LEGGE MANCIA: Arrivano 150 milioni per finanziare la legge mancia. In particolare sono stati stanziati 100 milioni per il prossimo anno e 50 milioni per il 2013.
– LIBERALIZZAZIONE PROFESSIONI: Addio alle tariffe minime delle professioni. Viene cancellata la norma, contenuta nella manovra di ferragosto, che vincola il compenso dei professionisti alle tariffe professionali.
– MINI-NAJA: Finanziamento dei corsi di formazione organizzati dalle forze dell’ordine, pari a 7,5 milioni per il prossimo anno. A partire dal 2013 la spesa prevista e’ pari a un milione di euro.
– MISSIONI INTERNAZIONALI: Vengono stanziati 700 milioni per le missioni di pace, per coprire le spese dei primi sei mesi del prossimo anno.
– OSPEDALI: Riduzione degli stanziamenti per l’ammortamento dei mutui, chiesti dalle regioni per la realizzazione di edifici sanitari. Arrivano 70 milioni per i policlinici universitari non statali.
– PENSIONI: La norma mette nero su bianco che a partire dal 2026 si andra’ in pensione a 67 anni. Dalle simulazioni del provvedimento che aggancia l’eta’ per andare in pensione all’aspettativa di vita e’ gia’ previsto questo posticipo. Nel 2026, considerando anche il posticipo di 12 mesi dell’accesso effettivo per il redime di decorrenza, la pensione scattera’ a 67 anni e 7 mesi. Nel 2050 saranno necessari 70 anni per andare in pensione.
– PRESTITI: Viene esteso fino l 2014 il fondo di credito per i nuovi nati. Il fondo per i prestiti d’onore viene integrato con 150 milioni, nel 2012.
– PROCESSI: Vengono messe in campo misure per lo smaltimento del contenzioso civile davanti alla corte d’appello e cassazione, l’accelerazione dei procedimenti di appello e sono previsti aumenti dei costi, per i giudizi d’impugnazione e per i ricorsi in cassazione.
– SCUOLE E UNIVERSITA’: Arrivano piu’ di 200 milioni per le scuole private. Per le strutture pubbliche viene invece stabilito il numero minimo di 600 alunni, per l’assegnazione di dirigenti con incarico a tempo indeterminato. Per le universita’ private arrivano 20 milioni.
– SERVIZI PUBBLICI LOCALI: Liberalizzazione dei servizi pubblici locali, che potra’ avvenire nel tempo anche con l’affidamento simultaneo, attraverso una gara, di piu’ servizi.
– STATALI: Mobilita’ per i dipendenti che lavorano in uffici con eccedenza di personale. Mentre i lavoratori della p.a. che non potranno essere utilizzati in altri uffici andranno in cassa integrazione, percependo un’indennita’ pari all’80% dello stipendio per 24 mesi.
– TAGLI A CIECHI, VITTIME MAFIA E MALATI TUBERCOLOSI: Tagli ai contributi per l’Unione nazionale ciechi, riduzione del fondo di rotazione per le vittime di reati mafiosi, estorsioni e usura e delle risorse da destinare alle Rss e Ps per l’assistenza ai cittadini infetti da tubercolosi. Meno risorse anche per il personale della Direzione investigativa antimafia.
– TERRENI AGRICOLI: Vendita dei terreni agricoli, da parte dello Stato, che potra’ ricorrere a trattativa privata per immobili con un valore inferiore a 400.000 euro. Per i terreni con un valore superiore, invece, si ricorrera’ all’asta pubblica. Il diritto di prelazione andra’ ai giovani agricoltori.
– TORINO-LIONE: Arresto previsto, da tre mesi a un anno, per chi si introdurra’ nelle aree in cui e’ prevista la realizzazione della tratta per l’alta velocita’.
– TAGLI MINISTERI: Sono previsti tagli alle spese dei dicasteri per complessivi 9,6 miliardi nel 2012.
Ah, quasi dimenticavo: proprio al fine di garantire il perpetuarsi di questo sistema basato sulla truffa, si propone la nomina come Presidente del Consiglio al posto di Berlusconi il Sig. Mario Monti (nominato senatore a vita da Napolitano, per quali meriti non si sa), leggetevi la sua biografia su wikipedia, dopo avrete tutto più chiaro su chi sta governando veramente l’Italia: tra legge porcellum e banche, di sicuro c’è che non siamo noi italiani.
Aggiornamento 13/11/2011
Riporto dal sito de Il Fatto Quotidiano:
Ieri (12/11/2011, ndr) si è pronunciata Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale: “Conosco molto bene Mario Monti, ho molta stima e rispetto per lui, penso che sia una persona estremamente competente con la quale in ogni caso ho sempre avuto un dialogo allo stesso tempo produttivo ed estremamente intenso”.
Cominciamo bene, va proprio tutto come sospettavo! Pensate che i banchieri ci daranno ricchezza, redistribuiranno i redditi, miglioreranno lo stato sociale e i servizi pubblici? Beh, io non ci credo, per niente. E Il Fatto Quotidiano nel medesimo articolo a chiusura lo conferma:
E questo significa liberalizzazioni, concorrenza e riforme del mercato del lavoro.
Che significa in gergo lavoro sempre più precario e sempre più sfruttamento, privatizzazioni (compresa l’acqua probabilmente, referendum inutile quindi), svendita del patrimonio dello Stato (quello pagato dalle tasse dei nostri padri), aiuto alle grandi aziende e ulteriore affossamento della piccola e media impresa.
Ma che bella ricetta quella dei banchieri! Bisogna fermarli e noi li fermeremo, dimostrando dal basso che può esistere (e già in parte esiste) un’economia basata sulla dignità umana e non sul profitto ad ogni costo. Revolution!