Monarchia assoluta di tipo patrimoniale (senza distinzione cioè tra il patrimonio dello stato e quello del sovrano) eretta da un sovrano assoluto, il papa, che ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario: questo è lo Stato della città del Vaticano, la cui organizzazione politica e amministrativa di fondo non è cambiata con Papa Francesco.
Parliamo di un patrimonio (che forse non è nemmeno stimabile, ma c’è chi sostiene essere, solo quello immobiliare, pari a 2.000 miliardi di euro) sparso in ogni angolo del pianeta, tale da far diventare Bergoglio, osannato per la sua frugalità, uno degli uomini attualmente più ricchi e potenti del pianeta.
Il 16 marzo 2013 Bergoglio ha spiegato, in occasione del suo incontro con i giornalisti nell’Aula Paolo VI, le ragioni della scelta del suo nome pontificale:
«Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il cardinale Cláudio Hummes. Quando la cosa diveniva un po’ pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È l’uomo che ci dà questo spirito di pace, l’uomo povero… Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!»
Lui è il sovrano assoluto dello Stato del Vaticano: può cominciare da subito a svendere parte del patrimonio ecclesiastico e risolvere così il problema della fame nel mondo, eliminare d’un sol colpo la povertà che attanaglia oltre un miliardo di esseri umani, essere coerente con le sue belle parole e non essere l’ipocrita che finora è. Spero che ciò accada quanto prima, anche se non sembra sia sull’agenda papale per ora. Se lo farà io sarò con lui e lo considererò una persona degna della mia massima stima. Altrimenti Bergoglio sarà solo il volto dell’ennesima efficace diabolica mossa di marketing di quella che fino ad oggi è una delle più potenti e ricche multinazionali del mondo: la Chiesa Cattolica.
De nada. Tempo fa, ho anche chiarito nella medesima sede l’equivoco Hikmet, se così lo vogliamo chiamare
Ciao e sempre un saluto alla tartaruga, che chiamerei Magda 😉
Magda… Sì, mi piace il nome! Se la incontro nuovamente in Sardegna le chiedo se le piace il nome 😉
Ecco!
Molto bello. Linkato su facebook. Sempre lucidissimo e molto gradevole alla lettura. Saluti alla tartaruga 😉
Serena
Grazie di cuore 🙂