Il Restaurant Geranium di Copenaghen ha tolto la carne dal suo menù: è considerato il secondo miglior ristorante al mondo del 2021, tre stelle sulla guida Michelin, una delle guide più rinomate. Considerate che solo 130 ristoranti al mondo hanno 3 stelle.
Lo Chef, Rasmus Kofoed, non mangia carne da 5 anni, perché ha acquisito una coscienza ambientale e vuole fare la propria parte nel ridurre i cambiamenti climatici: “Il mio menu riflette chi sono, e come mi evolvo come chef e come essere umano”.
Ogni chilo di carne di manzo prodotta corrisponde in termini di effetto serra all’emissione di 60 kg di CO2 nell’atmosfera, al consumo di 7.000 litri d’acqua, per non parlare delle terre per foraggio sottratte alla coltivazione di prodotti alimentari direttamente per uso umano: un chilo di broccolo equivale a 1,9 kg di CO2 e 1 kg di lenticche a 0,89 kg, giusto per fare degli esempi (parliamo ovviamente di produzioni industriali: nell’orto familiare praticamente si azzerano i consumi, se gestito bene, mentre si mantengono alti per l’allevamento anche familiare per produrre carne, per via del necessario processo di lavorazione).
Il menu del Geranium ha ora nuovi piatti a base vegetale e frutti di mare: “Lo vedo come una sfida per creare nuovi piatti che celebrino i frutti di mare dalle acque incontaminate e le verdure delle fattorie locali, biologiche/biodinamiche che prosperano qui in Danimarca e in Scandinavia. Abbiamo bisogno di una tabula rasa. Stiamo dicendo addio ai nostri piatti d’autore e penso che sia un grande passo”.
Anche la scelta del biologico e delle produzioni locali ha come obiettivo primario la riduzione dell’inquinamento e la tutela dell’ambiente.
Mi auguro che sempre più attività seguano l’esempio del ristorante Geranium e comprendano quanto sia importante la partecipazione di tutti per salvaguardare il pianeta.
Dobbiamo partire dai nostri comportamenti quotidiani prendendo coscienza delle soluzioni che dobbiamo attuare per superare le questioni più urgenti e drammatiche della nostra epoca.