L’Italia è uno stivale: non nel senso della sua forma geografica, bensì nell’essere proprio come lo stivale protetta dall’esterno (per via del mare, dei razzisti, degli ignoranti) e altrettanto maleodorante al suo interno, piena di caste e false castità, di protetti, protettori e imbarazzanti giullari di corte.
In un solo giorno è riemerso così come si è affossato lo “stato di diritto”, quello che dovrebbe garantire la pace sociale, permeato di giustizia e educazione, in luogo dello “stato di polizia”, quello che reprime e spesso rimane impunito. Un rafforzamento quindi alla mia teoria dello stivale.
Difatti oggi si è espressa la Corte Costituzionale (uno dei massimi organi dello Stato, della Repubblica, la corte di giudici che, tra le varie mansioni, si esprime sulla costituzionalità delle leggi approvate in parlamento) sul Lodo Alfano, dichiarandone l’illegittimità.
Queste le parole usate dalla Consulta:
”La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimita’ costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma”.
Ciò significa che ancora esiste nel nostro paese un barlume di stato di diritto, che pareva ultimamente mancare nelle alte cariche dello stato, lo scudo fiscale ne è un esempio lampante, l’assenteismo di vari parlamentari P.D. che ne ha consentito l’approvazione una dimostrazione esemplare.
Sempre la teoria dello stivale prevale… Protetti fuori e maleodoranti dentro.
Sempre oggi altri giudici in altri luoghi, nel primo dei tre gradi di giudizio sul feroce assalto compiuto dalla polizia alla scuola Diaz al G8 di Genova nel 2001, assolvono l’ex-capo della polizia De Gennaro insieme all’ex-dirigente della Digos Mortola, grati per sempre alla ritrattazione dell’ex-questore Colucci il quale in un primo momento sostenne il coinvolgimento dei due dirigenti, poi ritrattò sostenendo che fossero all’oscuro di tutto. Cadono quindi per i due imputati le accuse di istigazione alla falsa testimonianza di Colucci, pur essendoci registrazioni telefoniche (come fatto notare dall’avv. di parte civile Laura Tartarini) che parrebbero dimostrare la loro colpevolezza, almeno così come riportate da La Repubblica.
Ma le banane cosa c’entrano?
Un poco è per questo continuo parlare di donne e di sesso su ogni media, tale frutto difatti richiama nell’immaginario volgare argomenti da osteria di “alta” levatura.
Per altra parte è per via del magnifico film di Woody Allen “Il dittatore dello stato libero di Bananas” e dell’illuminante libro di Marco Travaglio “Bananas”, i quali tra fantasia e realtà ci mostrano la comicità della follia, pur nella tragedia, che viviamo quotidianamente in Italia.
Ed infine perché le banane sono frutti buonissimi.
Ciao, mi chiamo Guido Mastrobuono e sono un cacciatore di articoli per un concorso che si chiama “Concorso Permanente di Parole ed Immagini” e mette a confronto articoli che stimolino una discussione in ambito folisofico, sociale o politico (vedi l’indirizzo http://lavoristi.ning.com/profiles/blogs/concorso-permanente-di-parole ).
A mio avviso, questo articolo arricchirebbe il nostro concorso e volevo suggerirti di inserirlo.
Il concorso, in realtà, è una scusa per convincere la gente a metterci a disposizione spunti per la discussione. Noi poi ne parliamo e ci creiamo un’idea nostra sui più svariati argomenti.
Infatti, la concorrenza tra autori non è una cosa che ci appartiene: noi creiamo nella collaborazione. E dal confronto con gli altri, noi aumentiamo il nostro sapere.
Comunque la pubblicazione offerta in premio ai vincenti è vera ed effettiva.
Se lo vorrai, potrai tranquillamente inserire, al piede degli articoli un link al tuo blog cosa che lo renderà più noto e facilmente raggiungibile.
Un saluto
Guido Mastrobuono