Si sente spesso parlare politici, showman, professori, di ciò che accade qui in Italia e (raramente) nel mondo, tirando fuori statistiche a profusione, senza mai considerare che la verità, la realtà, spesso è ben altra di quella raccontata con tanta enfasi dai suddetti. I media sono manipolati e manipolabili, seguono più o meno tutti un medesimo piano, quello del governo economico mondiale, dell’affermazione definitiva dell’imperialismo economico occidentale, con la solita scusa della superiorità culturale: o almeno ci stanno provando. Per fortuna ci sono popoli e persone che ovunque nel mondo combattono contro le bugie e le falsità che sono abituati a sentir dire dagli avidi di potere d’ogni parte nel mondo (forse nell’illusione di poter scongiurare la loro morte individuale). Ecco la prima delle varie menzogne.
Utenti su internet
Sembrerà un gioco a quiz, ma con dei risultati sorprendenti.
Sapete qual’è la seconda lingua presente sulle pagine di internet?
Il francese, il tedesco, l’arabo?
No, è il cinese (http://www.internetworldstats.com/stats7.htm). Questo popolo che ci dicono viva in una cultura medioevale, in una dittatura che non lascia spazio al dialogo e alle nuove tecnologie, è anche il secondo più prolifico scrittore sulla rete globale: parliamo di un aumento dal 2000 al 2009 del 1.087% di utenti in più (quasi nel medesimo periodo l’Italia ha aumentato l’accesso a internet del 20%: http://www.internetworldstats.com/eu/it.htm).
E sapete qual’è il continente che ha il più alto numero di utenti internet?
L’America del Nord, l’Europa? No, è l’Asia, con una differenza abissale rispetto all’Europa (http://www.internetworldstats.com/stats.htm), quasi il doppio di utenti, il 42,6% degli utenti mondiali.
E qual’è la nazione con più utenti internet al mondo?
Gli Stati Uniti? No, la Cina. Insomma, il mezzo di comunicazione più evoluto al mondo è usato per lo più da un paese che ci dicono essere il “gran censore”. E secondo voi come fanno a censurare 360.000.000 di cinesi? A vostro parere tutta la rete che collega la Cina al resto del mondo viaggia su un cavo, basta mettere un filtro al cavo e tutto è bloccato? Sapete che se si effettua una connessione tramite VPN (un protocollo aperto di comunicazione utilizzabile da chiunque, che usa la rete pubblica per effettuare comunicazioni criptate) nemmeno la CIA, la NASA e l’FBI messe insieme riescono a decifrare la comunicazione? In realtà la Cina, così come quasi tutti i paesi del mondo, controlla, per ciò che riesce, se viaggino sulla rete dati militari (che dite, forse sono più pericolosi di qualche blog dissidente?) o altri dati nocivi alla sicurezza nazionale. Che poi ci sia anche qualche abuso (anche se non ne ho le prove io personalmente e penso che si sia innocenti sino a che non si dimostri con assoluta certezza, fuori di ogni ragionevole dubbio, la colpevolezza di qualcuno), non è da scartare come possibilità, ma mi sembra ci siano in tutto il mondo situazioni di abusi di potere (vogliamo parlare dell’Italia?); solo stabilendo dei regolamenti a livello mondiale sottoscritti da tutti i popoli e gli stati del mondo, a garanzia delle libertà di informazione e comunicazione, si può pensare di agire veramente nell’interesse del progresso, della informazione corretta, veritiera, indipendente. Non certo profondendo accuse a questo o a quell’altro paese, per interessi prevalentemente politico-economici, con l’obiettivo di creare diffidenza, paura, violenza, verso tutto ciò che è straniero.
Ora penserete che è facile tirar fuori statistiche (fa parte della questione posta nel prologo, i media sono manipolabili), la popolazione mondiale vive per la maggior parte nei paesi asiatici, è ovvio che siano gli asiatici ad essere i primi fruitori della rete globale: ma non ci ripetono con insistenza che in tali paesi non ci sia null’altro che sfruttamento, abusi e quanto di peggio abbia questa umanità? E come è possibile allora che molti abbiano internet, che l’accesso alla rete aumenti in maniera esponenziale di anno in anno, in queste terre che ci dicono dimenticate da dio? Forse le cose non stanno esattamente come ce le raccontano. Forse da occidentali dovremmo imparare ad essere più umili e a saper criticare, ma anche elogiare l’umanità che ci circonda, dovremmo imparare ad informarci liberamente senza giudicare, ma con l’obiettività maggiore possibile. Dobbiamo studiare per capire, conoscere per avere coscienza, amare per essere amati.