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  • Interno: proporzionalità reale tra reddito e tassazione, aumentando le fasce contributive, sino a 100. Il reddito andrebbe calcolato su base personale, quantificato sugli standard minimi di sussistenza dignitosa per ogni individuo: se ad esempio una famiglia risulta composta da marito, moglie e un figlio, il figlio dovrebbe essere considerato come “parte di reddito” negativa e non come “reddito zero”, abbassando la soglia di reddito della famiglia, così soggetta al pagamento delle imposte in una fascia contributiva minore. E ugualmente per tutte le fasce deboli (diversamente abili, anziani).
  • Il reddito delle imprese andrebbe tassato in funzione di determinati standard:
  • Aumento dei posti di lavoro a tempo indeterminato
  • Rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro
  • Rispetto dell’ambiente
  • Qualità del prodotto
  • Estero: commissioni e collaborazioni internazionali per studiare i metodi di riduzione dell’evasione fiscale e dell’equa distribuzione della tassazione.
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